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"Le cose cambiano se siamo noi a cambiarle"

Mazzè è turismo – il Comitato cittadini in movimento promuove il turismo con un progetto innovativo


“In questi anni ho avuto l’onore, grazie alla mia attività, di incontrare persone provenienti da tutta Italia e da ogni angolo del mondo.

Alla domanda “dove vivi?” ho sempre risposto in modo vago, soprattutto perché sono consapevole di abitare in un territorio straordinario, purtroppo spesso trascurato e poco valorizzato rispetto al suo reale valore.

Sono di Mazzè….

Mazzè? Mai sentito.

Citare l’Erbaluce e l’anfiteatro morenico della Dora Baltea, così come un luogo tra Chivasso e Ivrea, spesso non basta a far intuire dove si trovi questo piccolo paese.

Siano essi Grinzane, Masino o Agliè, questi borghi sono rinomati e molto apprezzati.

Mi chiedo cosa abbiano in più questi luoghi rispetto al borgo di Mazzè, la cui storia non nasce nel medioevo, ma custodisce angoli misteriosi e antichi capaci di far impallidire Giacobbo di Voyager e Freedom.

Un contributo significativo di informazioni storiche proviene dall’associazione Mattiaca, fondata da Barengo Livio, e dal libro “Memorie della mia terra” scritto da Francesco Mondino.

Il Comitato Cittadini in Movimento è impegnato a proteggere questa preziosa conoscenza, valorizzando e sostenendo gli autori che ne sono i protagonisti.

Le figure storiche di Mazzè sono numerose, dal conte Brunetta d’Usseaux, segretario del Comitato Olimpico, al fondatore dell’Osservatorio Meteorologico Storico di Livorno, Pietro Monte, che ci ha lasciato in eredità l’asilo della frazione Tonengo sul quale è raffigurato in un dipinto il passaggio della Sacra Sindone… Una lunga lista di persone che hanno percorso le nostre strade e contribuito alla nostra storia.

Le miniere d’oro dei Salassi e la stele funeraria romana, oggi reinterpretata come simbolo celtico esoterico, viene considerata potenziale centro energetico dove si incontrano linee sincroniche ma…andrebbe lasciata nel posto dove è stata trovata, non certo nella piazza del Comune, a mio avviso.

Il meraviglioso castello con il suo parco custodisce manufatti e resti che portano una simbologia legata a Morgana, dea dei guadi, spesso associata alla mitologia celtica e arturiana, e alla figura di Morrigan, dea della guerra e del destino nella tradizione irlandese.

Il borgo incantevole, ricco di chiese antiche e ville medievali, circondato da parchi con alberi secolari.

Per anni mi sono chiesto perché in Italia milioni di persone si spostino per ammirare una torre pendente (con tutto il rispetto!), mentre fatichiamo a valorizzare le nostre bellezze, che vantano caratteristiche storiche, tradizionali e uniche, in grado di attrarre turisti sia “convenzionali” che “non convenzionali” da ogni parte del mondo.

Che dire del Colle San Michele, su cui si ergono il castello e il borgo, e dove si trovano cappelle dedicate all’Arcangelo?



E se il colle San Michele di Mazzè fosse il vero punto di passaggio della linea sincronica che simboleggia la spada del Santo, convergendo con l’isola di Mont Saint Michel in Francia, San Michele Arcangelo in Puglia e arrivando fino a Gerusalemme?

Ho passato intere serate a intrattenere persone incuriosite, che rimanevano affascinate dai miei racconti.

Voglio andarci! Mi hanno detto.

Non ti conviene, la mia risposta è semplice: non troveresti nulla… solo rotoli di paglia trascinati dal vento, proprio come nei vecchi film del Far West!

Da un paio d’anni faccio parte del Comitato Cittadini in Movimento. Mi ha fatto piacere creare e gestire questo sito web, perché credo che Mazzè meriti molto più di quanto spesso le venga riconosciuto.

Spezzo una lancia in favore delle Istituzioni comunali che, pur avendo spesso idee diverse dalle mie, si trovano realmente senza risorse, fondi e strumenti necessari per agire. Non riescono nemmeno a coprire le spese ordinarie, figuriamoci quelle straordinarie.

Invito tutti a riflettere sul potere dell’unione: è solo insieme che si trova la vera forza.

Venezia, con i suoi biglietti d’ingresso da 5 o 10 euro, è davvero un’esperienza di un altro mondo, un livello completamente diverso ma nel nostro piccolo potremmo davvero rendere Mazzè un territorio di tutto rispetto.

Valorizziamo il nostro territorio.

Nei prossimi mesi presenteremo alle Istituzioni locali, regionali e statali, un progetto volto a trasformare il nostro territorio in un punto di riferimento d’eccellenza per il turismo enogastronomico, storico e esoterico-spirituale.

Abbiamo bisogno di tutte le associazioni, istituzioni e persone di buona volontà che contribuiscano a rendere il nostro straordinario territorio un luogo accogliente, ricco di servizi, punti di riferimento ed eventi. Vogliamo accompagnare i turisti in un viaggio storico e misterioso che possa competere con destinazioni ben più rinomate.

Migliorando la qualità della vita nella zona e, con franchezza, rafforzando conseguentemente le finanze comunali, potremo permettere ai nostri rappresentanti istituzionali di lavorare con meno pressione, maggiore entusiasmo e certamente con maggiore soddisfazione.

Ne trarranno beneficio le casse comunali, gli immobili pubblici e privati, oltre al commercio locale.

Mazzè, per me e per tutti i membri del comitato Cittadini in Movimento, non può e non deve diventare la periferia di Torino.

Coloro che hanno calpestato la nostra terra in passato, lasciandoci queste straordinarie testimonianze, meritano rispetto e il giusto riconoscimento.

Anche noi possiamo lasciare una testimonianza, invece di crogiolarci in diatribe sterili e in un degrado che non conduce a nulla, se non al dimenticatoio e alla perdita delle nostre radici e della nostra cultura.”

Formia Maurizio


Da oggi disponiamo del consenso dei familiari del fondatore di Mattiaca.it per utilizzare questa preziosa documentazione.

(immagini tratte da Mattiaca.it – curatore del sito Mario Fogliatti)


13 commenti su “Mazzè è turismo – il Comitato cittadini in movimento promuove il turismo con un progetto innovativo

  1. Condivido le tue idee , vivo a Mazzè dal 2000,non conoscevo il paese, malgrado abitassi a Caluso,sono una bambasa doc,sono rimasta entusiasta del paese vivendoci, apprezzandolo per le sue unicità e bellezze nascoste che solo abitandoci e vivendolo si possono scoprire.
    Ritengo che Mazzè sia una piccola perla tutta da scoprire e soprattutto da far valorizzare, soprattutto per dare voce al grande lavoro che molte persone fanno negli anni per fare conoscere questo paese.

    1. Siamo in tanti a pensarla così. Grazie per il commento. Condividete questo articolo per sensibilizzare la coscienza della gente che si fissa troppo, secondo me, sulle cose negative senza guardare oltre.

  2. BRAVI!
    Usciamo dall’immagine di Mazzè dormitorio e cerchiamo di rivalutare la parte antica.
    Solo così Mazzè può avere voce in capitolo.

  3. Il Comitato Cittadini ritiene indispensabile questo percorso, il territorio ha la necessità di abbracciare tutti i suoi punti di forza per ridare splendore al nostro paese.
    Rivalutazione del territorio non dimentichiamolo significherà anche aumento del valore degli immobili che ad oggi hanno prezzi bassissimi.

    1. ” Dopo non pochi sopralluoghi ed infinite

      discussioni, la Soprintendenza Archeologica del Piemonte e specificatamente il dott. F.M. Gambari, concluse che la collocazione originaria della stele doveva essere

      stata la sommità della Bicocca, una collina a picco sul vallone della Dora, da cui era probabilmente era franata nel Burne.
      II monte Bicocca, alto 341 metri s.I.m. la collina pi”u alta del circondario, ed posta immediatamente a nord di quella di San Michele,….”

      1. Si da il fatto che la Biccocca è di proprietà della famiglia Occhetti.La decisione di collocarla in paese è stata presa col Dott.Gambari. Abbiamo dovuto lottare con la sovrintendenza perchè la stele rimanesse a Mazzè. A spese di Mattiaca, e con un contributo dell’allora CRT, abbiamo consegnato un calco alla Sovrintendenza del Piemonte. Inizialmente il Dottor Gambari non voleva assolautamente che la stele rimanesse esposta alle intemperie, e la sovrintendenza ci obbligò a sostenere spese supplettive per costruire un adeguato riparo. Il riparo cedete e contemporaneamente si decise di spostare la stele in un area più centrale. Nel frattempo il dott. Gambari venne trasferito in altro luogo, e chi gli succedette non fece alcun’obiezione in relazione al fatto che la stele avesse bisogno della protezione. Fogliatti Mario Vice presidente Mattiaca e curatore del sito www. Mattiaca.it Buona serata.

        1. Con tutto il rispetto, ho pubblicato un articolo che cita ed elogia (tra le altre) anche la vostra fonte. Vi consideriamo una risorsa e personalmente mi documento ed elogio da anni le vostre pubblicazioni. Leggo un tono polemico e non ne comprendo la motivazione anche perchè. ribadisco anche a nome del comitato, il nostro intento è quello di passare dalle pubblicazioni ai fatti. Le proprietà private in zone di interesse storico ed architettonico possono essere messe a disposizione, immagino, su richieste specifiche fatte agli enti preposti alla tutela del patrimonio culturale. Se poi volete che Mazzè diventi la periferia di Torino…
          Con riferimento al turismo di confine, quello spirituale-olistico che peraltro è molto seguito e porterebbe migliaia di turisti, occorre essere un pochino meno “scientifici” ed “aperti” altrimenti rimaniamo ai rotoli di paglia del far west. A mio avviso.
          Per quanto riguarda la copertura della stele, io penso che un tetto di legno che può durare 100 anni al massimo, non protegga una roccia del megalitico (o giù di lì). Questo appunto lo fece una persona che venne da turista anni fa a visitare Mazzè.

  4. Guardi, le posso assicurare che qualsiasi può pubblicare articoli, foto, documenti vari, mappe cartine in gran parte eseguite od elaborate dal sottoscritto e dal compianto Livio Barengo e presenti sul sito http://www.mattiaca.it. Spero di essere stato esauriente, spero altrettanto vivamente che quanto pubblicato in 40 anni di studi e ricerche e l’entusismo che anima il vostro operare, vi possa accompagnare per tanti anni. Mattiaca di fatto non è più in grado di operare attivamente sul territorio. Purtroppo il tempo passa per tutti, e alcuni amici con cui si è condiviso la bell’avventura di scoprire e far conoscere Mazzè, non ci sono più. Buona fortuna Mario Fogliatti

    1. Ribadisco che il vostro contributo è sicuramente prezioso. In questo caso si tratta di decidere se diventare una periferia con immobili svalutati e criminalità oppure diventare il paese che ci meritiamo di vivere.

  5. Ci sono persone che hanno sempre fatto qualcosa per il paese e Mario è una di queste , tutt’ora si prende cura meravigliosamente di angoli verdi bel centro di Mazzè.
    Io che vorrei molti angoli verdi e fioriti nel paese ti ringrazio infinitamente Mario per tutto quello che hai sempre fatto con Mattiaca e che stai facendo adesso come volontario.
    Mi fai scoppiare di invidia quando vedo quel meraviglioso tappeto verde in centro a Mazzè,
    Noi cittadini non possiamo fare altro che imparare e ringraziarti di ❤️

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